ME.CO. MEns sana in COrpore sano. Perché lo sport sia benessere

• di Anci Liguria

Contesto e problematiche

Il progetto si inserisce nel quadro della promozione dello sport sul territorio. La Liguria, infatti, è una regione di sportivi (si contano circa 3.000 società sportive), che ha una tradizione legata agli sport acquatici, ma non solo, esprimendo atleti di qualità in quasi tutte le principali discipline sportive.

L’obiettivo che si pone il Progetto ME.CO. è quello di promuovere lo sport e la sua pratica in modo sano a favore di tutta la popolazione e in particolare delle giovani generazioni. Lo sport deve essere sport per tutti e strumento per il benessere psico-fisico dell’individuo, anche se l’agonismo, talvolta legato alla esasperazione del “riuscire ad emergere”, porta ad una visione distorta della sana competizione che dovrebbe accompagnare le attività degli atleti, soprattutto in età giovanile.

L’esasperazione del risultato, infatti, può portare con sé due “distorsioni” importanti: il doping ed il disordine alimentare.

Nonostante i controlli, l’uso di sostanze e terapie dopanti nell’attività sportiva è un fenomeno in crescita e diffuso tra i giovani (non solo nello sport professionistico, ma anche in quello dilettantistico ed amatoriale). Il termine inglese doping (fare uso di droghe o sostanze stupefacenti) si sostanzia in ambito sportivo nell’utilizzo di sostanze o procedimenti (con meccanismi d’azione e gradi di pericolosità differenti) destinati ad aumentare artificialmente il rendimento in occasione di una gara sportiva. Negli anni, il doping è diventato via via un fenomeno sociale preoccupante, non più circoscritto agli atleti professionisti e/o limitato al giorno prima della gara, ma esteso a vasti strati della popolazione sportiva con un coinvolgimento dilagante dei più giovani. Uno degli strumenti considerati più efficaci per contrastarlo resta l’informazione e la sensibilizzazione dei giovani atleti e delle loro famiglie sull’uso indiscriminato e gli effetti di tali sostanze. Se il doping è un problema allarmante, lo è ancor di più, per educatori e allenatori, l’uso di farmaci senza controllo medico, che diventa una facile anticamera all’uso di sostanze nocive. La prevenzione è, quindi, un obiettivo fondamentale.

Un altro fenomeno in crescita è quello dei disturbi alimentari negli atleti, che incide negativamente sulla loro vita, riducendone il benessere psico-fisico. Questi soggetti sono ossessionati dall’ottenimento di performance sempre migliori e rivolgono al proprio corpo un’attenzione estrema cercando di renderlo efficiente come una macchina. L’anoressia atletica si pone come obiettivo la riduzione della massa corporea e/o la perdita di massa grassa ha, come fine principale, il miglioramento della propria performance fino a causare danni al proprio organismo. Il soggetto per essere il migliore nel proprio sport, continua a ridurre l’apporto calorico necessario, fino a non alimentarsi quasi più. Per il risultato, l’atleta manifesta un’estrema compiacenza alle richieste degli altri (quelle dell’allenatore, ma anche dell’ambiente familiare e sociale) che spinge l’individuo a migliorare continuamente la propria prestazione percependola come strumento attraverso il quale assicurarsi l’amore e il riconoscimento dell’altro.

Obiettivo generale e specifici

Obiettivo generale

1. Promozione dello sport sano sul territorio, mediante azioni ed eventi per le comunità locali.
2. Coinvolgimento dei giovani in un percorso di informazione/formazione sui temi della lotta al doping e dei disordini alimentari per la promozione di uno sport pulito e sano che concorra al benessere psico-fisico dell’individuo.

L’idea complessiva è quella di creare momenti che aiutino i giovani a riflettere sui fenomeni del doping tra i giovani sportivi e dei disturbi alimentari realizzando in 3 comuni (Albenga, Ventimiglia e Varese Ligure), progetti/iniziative digitali ideati e realizzati dai giovani a favore di altri coetanei sui temi individuati.

Obiettivo specifico

1. Sviluppare una maggiore consapevolezza legata al benessere psico-fisico in ambito sportivo;
2. Favorire il coinvolgimento dei giovani in azioni di cittadinanza attiva, attivando relazioni con le associazioni sportive del territorio di riferimento;
3. Sviluppare azioni che contrastino l’uso del doping ed il disordine alimentare;
4. Incentivare politiche a favore dei giovani.