Il territorio novarese vive, al pari della quasi totalità delle Province italiane, una condizione di rilevantissima disoccupazione giovanile, acuita da una percentuale significativa di giovani cosiddetti “neet”, al margine quindi di ogni percorso di studio, formazione o lavoro. Alcuni dati recenti di fonte ISTAT possono aiutare a comprendere e misurare la gravità del fenomeno: la disoccupazione giovanile nella fascia 15-24 anni tocca punte che nella provincia di Novara arrivano al 37%, contro una media nazionale pari al 33% ed una europea che si attesta al 17%. I dati, gli ultimi ufficialmente disponibili, risalgono ad epoca pre-Covid e non è azzardato ipotizzare che le conseguenze della pandemia abbiano acuito i gravi problemi preesistenti.
Al tempo stesso, le ricerche di carattere economico-occupazionale pongono in rilievo l’esistenza di un numero non indifferente di posizioni lavorative vacanti, dovuto alla difficoltà da parte delle aziende industriali ed artigianali di reperire tecnici adeguatamente formati e disponibili ad intraprendere un percorso nel mondo del lavoro che, partendo da una prima esperienza di lavoro dipendente, possa eventualmente far emergere prospettive di carriera in azienda o evidenziare una propensione all’avvio di iniziative nel campo dell’auto-imprenditorialità.
Il contesto sopra descritto impone pertanto agli attori locali, pubblici e privati ed in possesso di adeguate leve operative, di agire con perseveranza e continuità d’azione volte a favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Senza ovviamente perdere di vista la condizione di oggettiva subalternità esistente dal lato della domanda, dove soprattutto le fasce giovani denotano una diffusa debolezza nella lettura della realtà e nell’accesso alle informazioni sulle eventuali opportunità di attivazione sociale e professionale. Merita quindi porre l’accento sulle iniziative volte ad incentivare e sostenere l’occupabilità giovanile, facilitando la nascita di modelli di politiche attive del lavoro che prendano spunto da esempi disponibili su larga scala quali Garanzia Giovani, canalizzando le risorse disponibili verso progetti pilota specificamente connotati e circoscritti come quello che qui si intende proporre.
Da un punto di vista generale, l’obiettivo che il progetto intende perseguire consiste nella attivazione di un percorso in grado di favorire l’occupabilità giovanile nel vivace e dinamico comparto artigianale novarese, nelle sue molteplici articolazioni legate all’offerta di beni e servizi avanzati e spesso di qualità, dove innovazione e creatività diventano elementi fondanti e caratterizzanti l’essenza stessa delle espressioni artigianali. Per un giovane in cerca di lavoro, o magari desideroso di aprirsi a nuovi orizzonti nel mondo del lavoro, accostarsi al mondo dell’artigianato significa spesso poter mettere a frutto un grado di istruzione di livello medio, facendo magari leva su quelle competenze trasversali oggi sempre più richieste e che enfatizzano il valore di aspetti quali la capacità di gestire rapporti sociali e professionali fondati sull’utilizzo delle nuove tecnologie, il desiderio di essere sempre aggiornati, mettersi in gioco lasciando spazio alla creatività e alla voglia di innovare.
Il progetto intende quindi mettere a punto e testare un modello che offra ai giovani la possibilità di svolgere un tirocinio professionalizzante in ambito artigianale. Che, alla luce di quanto sopra e dell’onda lunga del Covid, non significa semplicemente e banalmente spedire una ragazza o un ragazzo senza esperienza a “farsi le ossa” presso una bottega artigiana, ma significa costruire un percorso articolato in più fasi, pensato per dare tutto lo spazio necessario ai tanti aspetti fondamentali che devono precedere la formazione sul campo. Questa fase, apparentemente marginale, acquisisce in realtà una valenza strategica irrinunciabile e permetterà di concentrare l’attenzione sull’empowerment dei giovani in termini di soft skill e di giusto approccio al mondo del lavoro, agendo attraverso formazione a distanza e con utilizzo di strumenti multimediali, altrettanto importanti per l’acquisizione di un bagaglio di conoscenze in linea con le richieste del mercato occupazionale. Una robusta componente teorica, con inserimento da parte dei formatori di esempi pratici e analisi di casi concreti, consentirà quindi di andare incontro agli obiettivi di rafforzamento delle abilità e delle competenze che – oggi più che mai – concorrono alla capacità di interpretare le esigenze del mondo del lavoro, acquisire il giusto grado di flessibilità, condurre analisi di mercato, formulare di un business plan ecc. In una parola, preparare il terreno per la costruzione di un proprio ruolo nel mondo del lavoro, sia esso alle dipendenze di un’impresa o nel campo dell’autoimprenditorialità.
Il 5 maggio 2021 alle 9:30 tutti in aula per il primo dei sei moduli del percorso formativo organizzato dall’Agenzia Formativa IUSEFOR. Lo scopo del percorso formativo è quello di fornire ai partecipanti una serie di competenze utili e trasversali, attraverso un approccio pratico-operativo. Il percorso sarà focalizzato sulle soft skills, al fine di fornire ai discenti, non solo una maggiore consapevolezza di sé, ma anche strumenti pratici per affrontare il mercato del lavoro.
Si è concluso il percorso formativo organizzato da IUSEFOR, che passa virtualmente il testimone a Confartigianato, che accompagnerà i ragazzi lungo la fase formativa più corposa, fino alle selezioni per i tirocini.
La formazione procede spedita, ma… cosa ne pensano i giovani beneficiari?
Nella prima fase del progetto i giovani selezionati hanno avuto l’opportunità di frequentare un corso di formazione della durata di 18 ore, diviso in 6 lezioni, gestito dall’agenzia formativa Iusefor, durante il quale i partecipanti hanno avuto modo di acquisire conoscenze e competenze trasversali, sempre più richieste in azienda e direttamente riconducibili al dinamico comparto artigianale.
In questa fase sono stati predisposti e somministrati ai partecipanti dei questionari ad hoc, al fine di valutare il grado di soddisfazione relativo alla formazione ricevuta. Questo strumento si è rivelato di fondamentale importanza, in quanto ha permesso di comprendere quali sono stati gli argomenti più apprezzati e se eventualmente vi fossero degli aspetti critici da migliorare.
Nello specifico, dall’analisi delle risposte fornite, è emerso che la principale motivazione che ha spinto i giovani a partecipare a questo progetto risiede nel desiderio di apprendere nuove conoscenze e competenze utili da spendere nel mondo lavorativo.
In merito agli argomenti trattati e alle metodologie didattiche utilizzate, i partecipanti hanno espresso sempre valutazioni più che positive, sottolineando la loro soddisfazione per quanto riguarda la preparazione dei docenti, che sono risultati idonei a comunicare in modo chiaro e comprensibile.
Conclusa la fase di formazione “d’aula”. Ecco gli esiti del monitoraggio condotto dall’Università del Piemonte Orientale
Nella seconda fase del progetto, i partecipanti hanno seguito un corso formativo diviso in due parti, sia in presenza che da remoto, gestito interamente da Confartigianato. Durante le lezioni i giovani selezionati hanno potuto apprendere conoscenze e soft skill preparatorie al periodo di stage che sarebbero andati a svolgere.
Successivamente sono stati somministrati due questionari, il primo a metà corso ed il secondo al termine, al fine di comprendere il grado di apprezzamento sia degli argomenti trattati durante le lezioni sia delle metodologie utilizzate dai docenti ed eventualmente se vi fossero suggerimenti da proporre.
In particolare, la quasi totalità dei partecipanti ha ritenuto che le tematiche affrontate durante le lezioni siano state sufficientemente approfondite, dando una votazione più che positiva. Anche per quanto riguarda i metodi didattici utilizzati dai docenti, i giovani si sono espressi in maniera positiva, ritenendo che gli argomenti trattati siano stati utili per lo sviluppo di nuove competenze.
Entrando più nel dettaglio, durante la prima parte del corso sono state apprezzate particolarmente le lezioni su come aprire una propria attività: infatti, al termine delle lezioni, alcuni partecipanti hanno dichiarato di aver intenzione di aprire in un futuro un’attività indipendente.
In merito alla seconda parte del corso tenuto da Confartigianato, i giovani selezionati hanno ritenuto particolarmente interessanti le attività di gruppo, durante le quali hanno potuto collaborare e confrontarsi con i propri compagni, la lezione relativa alla gestione del conflitto e quelle sullo smart working, argomento estremamente attuale.
I giovani che sono giunti alla conclusione del persorso di formazione d’aula, con un impegno intensivo di 120 ore ripartite in poco più di due mesi, sono stati avviati come previsto al bimestre di tirocinio formativo presso alcune aziende artigiane del territorio novarese. Tante aspettative, qualche difficoltà ma nel complesso grande orgoglio per chi – come molti di questi giovani – si trovava per la prima volta ad entrare in azienda “per imparare il mestiere”.
I risultati sono nel complesso più che soddisfacenti, e più di tutto soddisfa il giudizio dei giovani beneficiari, tutti concordi nel ritenere il corso prima ed il tirocinio dopo estremamente utili ed importanti per la loro vita professionale futura. A tutti un grande, grandissimo in bocca al lupo!
Il 10 dicembre scorso, presso la Sala del Consiglio della Provincia di Novara, sono stati presentati i risultati della fase di tirocinio formativo che ha concluso il percorso progettuale dei giovani beneficiari. Nel corso dell’incontro – presenti i partner, il Consigliere delegato per le Politiche Giovanili e i rappresentanti della stampa locale – si è ascoltata la voce diretta di chi aveva da poco concluso la propria esperienza in azienda. Sono emerse numerose considerazioni interessanti e stimolanti per il futuro, dominate comunque dalle riflessioni sull’uscita dal tunnel del Covid e le difficoltà di un graduale ritorno alla vita sociale e attiva. Per qualcuno l’impatto con il mondo del lavoro non è stato facile, ma l’esperienza portata a termine sarà comunque di grande utilità.
Nel corso della conferenza i partner hanno ripercorso l’andamento delle attività progettuali, evidenziando tutti i passaggi chiave che hanno permesso di verificare come le soft skills dei giovani siano state potenziate e ampliate. Non è mancato lo spazio per un momento un po’ più leggero e scanzonato, in cui formati e formatori hanno ricordato e raccontato alcuni aneddoti divertenti ripescati dalla memoria delle tante ore passate assieme a parlare di come ci si avvicina al mondo del lavoro, come ci si comporta in azienda, cosa serve per decidere se avviare un’attività autonoma, quali misure occorre adottare per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro ecc.
Clima disteso e positivo, per un incontro che si è chiuso con la consegna degli attestati di partecipazione e delle certificazioni del tirocinio svolto in azienda.
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“CONOSCERE, SPERIMENTARE, DIVENTARE” – La Gazzetta del Novarese – 141226
“Conoscere, sperimentare, diventare” a Novara un progetto per i giovani artigiani
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