La Provincia di Cremona ha scelto da tempo, nell’ambito delle proprie competenze in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente, di offrire al pubblico, scolastico e non, iniziative rivolte all’educazione ambientale della cittadinanza, incentrate in particolare sulle tematiche naturalistiche e sulle caratteristiche ambientali del proprio territorio.
A tal fine, si è impegnata in una serie di azioni; a partire dal 1987, ha intrapreso l’allestimento di un Bosco didattico situato in comune di Castelleone (CR), attraverso la rinaturazione di un contesto precedentemente agricolo e la ricostruzione della vegetazione potenzialmente presente nel sito. Con un lavoro di progressivo ampliamento, dal primo nucleo boscato di circa 2 ettari si è arrivati agli oltre 27 ha attuali, di cui circa 6 sono protetti da una recinzione, dotati di più di un chilometro di camminamenti fruitivi, di allestimenti specificamente destinati alla didattica e di un piccolo Centro visite a disposizione dei visitatori per attività al coperto, laboratori didattici ed approfondimenti di studio.
In accordo con la Regione Lombardia, la Provincia, ai sensi della L.r. 86/83, ha inoltre istituito, nell’area riqualificata, una “Stazione sperimentale per la conservazione della flora di pianura”, al fine di salvaguardare e far conoscere ai visitatori le essenze vegetali tipiche di questo ambiente ed, in qualche caso, poco note (ad esempio, nell’area è presente un bosco da seme, catalogato nell’apposito registro regionale, dell’ormai raro Pioppo gatterino).
Grazie all’acquisizione della Cascina Stella, una tipica cascina cremonese, limitrofa al Bosco Didattico, dal 2009 l’offerta della Provincia, in tema di educazione ambientale, si è arricchita di un percorso didattico dedicato alla conoscenza del paesaggio padano, realizzato nell’ambito di un progetto più ampio di valorizzazione di aspetti salienti del territorio della provincia di Cremona, chiamato “Il territorio come ecomuseo”.
Con la ristrutturazione degli immobili della cascina Stella è stato infatti allestito un “Museo laboratorio del paesaggio padano”, ideato per fornire un chiaro strumento di comprensione delle dinamiche evolutive e dei processi fisici e naturali che, insieme alle trasformazioni antropiche, hanno portato alla formazione del paesaggio contemporaneo.
Gli allestimenti museali esistenti riguardano in particolare:
1) la storia del paesaggio padano; un viaggio lungo quasi due milioni di anni porta i visitatori a conoscere l’evoluzione della nostra pianura dal periodo in cui ancora non esisteva, quando al suo posto si apriva il grande Golfo Padano, sino ai giorni nostri;
2) il paesaggio dei fiumi; con filmati, audiovisivi e materiali espositivi vengono illustrati i caratteri salienti dei quattro fiumi che solcano e definiscono la pianura cremonese: il Serio, l’Adda, l’Oglio e il Po.
I contenuti didattici brevemente illustrati sono quindi specificamente rivolti alla conoscenza del territorio provinciale e del suo ambiente; lo studio del paesaggio e la consapevolezza dei possibili risultati dell’interazione fra aspetti naturalistici ed attività antropiche sono il primo passo per un’educazione alla “sostenibilità”.
Le attività di educazione ambientale sopra descritte hanno raggiunto, nel tempo, numerosi cittadini che hanno visitato le strutture provinciali di Castelleone, molti dei quali appartenenti al mondo della scuola (negli anni passati si è arrivati ad ospitare più di 5.000 studenti all’anno, provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado del territorio provinciale e di quelli circostanti).
La Provincia ritiene necessario continuare con attività di educazione ambientale per contribuire, con specifiche proposte didattiche, alla integrazione dei programmi scolastici, offrendo ad insegnanti e studenti visite di istruzione sul campo e spunti di approfondimento su tematiche riguardanti l’ambiente, il paesaggio e la biodiversità.
La scelta di prevedere, per i visitatori, uscite guidate, favorisce l’ottimale valorizzazione degli allestimenti didattici preparati, consente l’interazione fra pubblico e guida e quindi un maggior coinvolgimento degli ospiti, permette a studenti ed insegnanti di approfondire, se lo desiderano, particolari argomenti di loro specifico interesse; tutto ciò è possibile se si dispone di operatori educativi che possiedano una particolare preparazione sulle peculiari caratteristiche degli ambienti rappresentativi del territorio ed una dettagliata conoscenza del sito in cui si svolgono le lezioni, sia per quanto riguarda le uscite sul campo sia per gli allestimenti museali.
Inoltre, si constata che l’offerta didattica deve rimanere aggiornata nei contenuti e nelle modalità propositive.
Si rileva quindi la necessità di disporre di operatori che svolgano il ruolo di Guide didattiche ambientali e siano dotati di un grado di preparazione adeguato al particolare contesto operativo; infatti, mentre generalmente questo tipo di professionalità si trovano a lavorare in contesti considerati di elevata valenza ambientale (come Parchi o Riserve naturali), nel caso specifico è necessario essere preparati a valorizzare anche aspetti meno eclatanti ma, in molti casi, comunque di pregio naturalistico, come le numerose specie di flora e fauna che, sconosciute ai più, ancora riescono a sopravvivere adattandosi anche a contesti antropizzati o sfruttandone le ultime preziose piccole oasi di naturalità diffuse anche nell’ambito padano.
Si prevedono inoltre iniziative di aggiornamento della comunicazione (siti internet, contenuti degli allestimenti espositivi) e di coinvolgimento di giovani delle scuole superiori in iniziative di educazione ambientale.
Con il progetto “Museo Vivo”, si ritiene quindi utile promuovere la formazione pratica di operatori dell’educazione ambientale, offrendo tale opportunità a giovani che, pur dotati di una preparazione scolastica di base attinente agli argomenti da divulgare, vogliano approfondire, mediante un opportuno tirocinio, conoscenze e tecniche utili ad operare nel contesto provinciale in argomento (e, di conseguenza, in altri ambiti padani simili, dove la professionalità acquisita sarà comunque “spendibile”).
In generale, dopo numerosi anni di attività delle strutture provinciali destinate all’educazione ambientale, si ritiene opportuno, per la valorizzazione del notevole sforzo compiuto nel tempo dalla Provincia, rinnovare la proposta educativa attraverso una serie di misure: ristrutturazione, ammodernamento dei siti internet del Bosco Didattico e dell’Ecomuseo della Provincia di Cremona, che devono comunicare al pubblico l’entità e l’attività di queste strutture; acquisizione di attrezzature per specifiche esigenze didattiche (proiettori, microscopio); promozione delle attività di educazione ambientale offerte dalle strutture provinciali, anche in funzione delle possibili applicazioni “professionali” delle conoscenze acquisite; produzione di nuovi materiali video che vadano ad integrare la dotazione audiovisiva del Museo laboratorio del paesaggio padano; sviluppo ed utilizzo “sperimentale” di una Applicazione nativa utile a rilevare, catalogare ed a far conoscere un importante elemento ambientale, le alberature diffuse.