Nell’ambito della Rubrica inaugurata la scorsa settimana, dedicata agli scritti dei minori detenuti coinvolti, attraverso le attività dell’associazione CAM GAIA nel percorso progettuale “Giovani, uno sguardo al passato ed uno al futuro”, vi proponiamo una lettera che affronta il tema del bullismo.
Questa missiva prende il punto di vista della vittima, la quale intraprende un viaggio introspettivo che la spinge a confrontarsi con le proprie emozioni. A scriverla un detenuto del carcere minorile di Catanzaro “S. Paternostro”.
Cara me stessa, ti chiedo scusa se ho lasciato che gli altri si prendessero gioco di te, ti chiedo scusa se per troppo tempo non ho avuto il coraggio di reagire e ho lasciato che la tristezza e lo sconforto prendessero il sopravvento. Ti chiedo scusa se non sono riuscita ad essere quella ragazza forte che volevamo diventare insieme… Cara me stessa…perdonami se non sono riuscita a realizzare i nostri sogni quando li avevamo sognati insieme; quando sono stata derisa, umiliata, picchiata e violentata nell’animo… quando l’unica cosa che sono riuscita a fare è stata quella di rimanere in silenzio, mentre subivo tutto da tutti!!! Non sono riuscita a fare la cosa giusta, a reagire per mantenere vivo quel poco di dignità che mi era rimasta… ti chiedo scusa se tante volte ti ho sminuita, se anziché denunciare le violenze subite ho soltanto continuato a farci del male, pensando che col passare del tempo ogni cosa sarebbe tornata a posto da sola; che prima o poi tutto sarebbe finito… Ti prometto che troverò la forza per andare avanti e proseguire la mia vita avendo rispetto innanzitutto per me stessa; prometto di affrontare tutto con coraggio e dar valore ad ogni giorno. Mi rendo conto che forse ho dato sempre poco valore a ciò che mi succedeva e intanto la situazione diventava sempre più pesante, al punto da trasformarsi in un macigno così grande da coprire tutto il resto e gettarmi nel buio e nel vuoto totale…ero senza via di fuga!!! Ora però ho deciso di dire basta a tutto questo dolore, è giunta l’ora di cambiare e di ricominciare, piano piano, a ricucire tutte le ferite perché ho anche io il diritto di avere dei sogni ed essere felice… ho anche io il diritto di scegliere… e così ho scelto… Ho scelto di vivere perché la vita è un dono meraviglioso e solo uno sciocco sceglierebbe di restare fermo; solo uno sciocco sceglierebbe di non vivere… A. C.
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